Autore: Laura Walter (testo) - Benedetta Pasetto (illustrazioni)
2°Edizione: 2008
Il mistero dell'acqua scomparsa: un racconto per ragazzi da leggere tutto d'un fiato, che ripercorre sapientemente attraverso un viaggio spazio-temporale il problema attualissimo del consumo e dello spreco di acqua di cui ognuno di noi, nella propria quotidianità, è artefice o vittima.
Il racconto è una storia di un gruppo di amici che all'improvviso si ritrova a fare i conti con la mancanza di acqua. Un'assenza a cui questi ragazzi, con le loro famiglie non avevano mai dato peso fino al momento in cui si trovano ad affrontarla direttamente.
Compare a questo punto della storia un personaggio nelle vesti di un commissario fantastico che, con la sua macchina del tempo, ripercorre assieme ai ragazzi i momenti di una normalissima giornata in cui loro stessi e le famiglie sono artefici del consumo inconsapevole, e quindi della scomparsa, di acqua.
Di volta in volta l'ispettore Closet annota sul suo curioso taccuino tutte le "male-azioni" compiute dai componenti della famiglia nei confronti dell'acqua, come lavare i piatti o fare una lavatrice, nel fare il bagno o lavarsi i denti. Il misterioso commissario, raccolte tutte le informazioni utili, giunge alla conclusione che ognuno dei suoi indagati è colpevole della scomparsa dell'acqua.
Il racconto è corredato da alcune note di approfondimento tra cui preziose informazioni sull'acqua, sull'uso consapevole di questa risorsa, e importanti consigli pratici da applicare ai nostri gesti quotidiani che coinvolgono l'uso dell'acqua così da risparmiare e salvaguardare il nostro "oro blu".
Il volume è stato distribuito gratuitamente per oltre 300.000 copie nelle scuole e nell'ambito di una serie di iniziative per sensibilizzare i giovani ad un uso consapevole dell'acqua, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, oltre che da alcuni comuni e organizzazioni del Piemonte.
Infine "Il mistero dell'acqua scomparsa" aderisce al progetto Impatto Zero di LifeGate.
“Il fatto è che papà era abituato: abituato ad usare e non abusare, ad essere parco, parsimonioso, essenziale. Abituato ad apprezzare, a considerare le cose, a dare loro un valore.
Il mio augurio è che voi, figli di un'abbondanza che non fa pensare, possiate iniziare ad abituarvi a non sprecare. Poco a poco.”
Laura Walter
(a cura di V. D. S.)
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