La tavolozza più bella
Un volo di rondine
e la vita risorge:
torna il cucù,
canta e saluta contento
il fuggir dell’inverno;
l’albero e il prato rifioriscono
e vestono l’antico e nuovo abito;
si ripopolano i boschi
di figli lontani e assopiti;
ronza gravida l’aria
e ringiovanisce la fratta,
con nidi, fiori, odori
e voli di farfalla;
canta e bisbiglia il candore dei monti
e lascia il colore
a quello invadente dei crocus
e di tanti piccoli fiori,
disseminati e preziosi incastonati
negli aridi ghiaioni.
Mani nodose e laboriose,
disegnano e dipingono i campi e la terra,
con armenti, sudore, sapienza e semenza,
la tavolozza più bella.
Filippo Crudele
Bucaneve
Edelwiess
Arcobaleno (sorriso divino)
Parco nazionale “Gran Sasso e Monti della Laga”
Trabocchi
Il Centenario
Esempio di Cristo
Fiordaliso
Fiore che non appassisce
Fiori Alpini
Fonte degli innamorati
Il profumo dell’armonia
La tavolozza più bella